WORKS

Roberto Giacomucci

Proveniente dal Sistema Design nelle sue declinazioni artigianali e industriali, presenta due momenti che delineano un ingaggio metafisico tra volumi e materie. Da una parte i quadri che incorniciano alcune reazioni chimiche, debordanti oltre la funzione d’uso, fonte di pattern spontanei che tessono tramature ad effetto random, secondo un’alchimia olistica in cui la materia diviene rizoma grammaticale tra microscopico e cosmogonico. Una sorta di lessico cellulare che ripensa il pavimento della pittura in un codice di infinite strofe cromo/geometriche, ognuna diversa dalle altre, ognuna protesa in un dialogo espressivo con le neutralità del tipico white cube. Da qui si distende la digressione plastica oltre la pittura, un’azione in cui le sculture di Giacomucci – native digitali con sviluppo reale solo per alcune – ricompattano la chimica cromatica in un dinamismo tra geometrie volumetriche, colore puro e spinte gravitazionali. Esplosione pittorica e implosione scultorea per legarci ai temi ambiziosi di Leopardi, per riflettere sui contenuti filosofici del poeta attraverso il superamento della finitezza nella geometria (e nella scrittura).

Gianluca Marziani